Il 21 ottobre 2005 veniva approvato in via definitiva il provvedimento che, ancora oggi, rappresenta la spina dorsale dell’organizzazione del nostro sistema. Una data storica che assegnò alla donazione di sangue ed emocomponenti i valori di gratuità, volontarietà e anonimato, senza dimenticare il ruolo di promozione e organizzazione affidato alle associazioni di donatori.
“Lo Stato riconosce la funzione civica e sociale e i valori umani e solidaristici che si esprimono nella donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue e dei suoi componenti”. Inizia così l’art. 7 della legge n°219 del 21 ottobre 2015 “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati”.
Oggi, 21 ottobre 2025, quel provvedimento compie vent’anni. È una data storica per tutti noi. Il momento che sancisce il valore etico della donazione di sangue ed emocomponenti e che affida alle associazioni di donatori volontari di sangue e alle federazioni, il compito di concorrere “ai fini istituzionali del Servizio sanitario nazionale attraverso la promozione e lo sviluppo della donazione organizzata e la tutela dei donatori”.
Vent’anni fa, nei fatti, cambia il ruolo del volontariato nel settore trasfusionale, con donatrici e donatori che ottengono un riconoscimento importante per il loro gesto che mette a disposizione del Paese un qualcosa di non riproducibile in laboratorio come appunto il sangue e il plasma. Il completamento di un lungo percorso che ancora oggi vede in questa legge il suo fondamento più solido.
In una ricorrenza come quella di oggi, significative suonano le parole del presidente di AVIS Nazionale, Oscar Bianchi: «Il 21 ottobre rappresenta un giorno di festa per ciascuno di noi. Se vent’anni fa siamo riusciti a compiere questo passo è stato proprio grazie allo straordinario impegno silenzioso e quotidiano di tante volontarie e volontari. Senza associazioni come AVIS, che con costante attività di interlocuzione parlamentare contribuì a definire i capisaldi della legge, sarebbe stato impensabile ipotizzare di affidare a realtà del Terzo Settore un aspetto così delicato e strategico come l’organizzazione delle raccolte e la chiamata alla donazione. La nostra presenza capillare sul territorio è ancora oggi garanzia di affidabilità e vicinanza ai bisogni della collettività di cui siamo parte. Ogni donatrice e donatore sa bene che il proprio gesto è gratuito, volontario, periodico, anonimo, responsabile e, aggiungo, associato. Lo ribadiamo con forza soprattutto oggi, nel giorno in cui rinnoviamo il nostro impegno a perenne difesa di questi valori».
